Mi ricordo di anni in cui era necessario per una certa fetta della popolazione. Non se ne poteva fare a meno. E uno si chiedeva, ma perché? Perché d’improvviso tutti hanno bisogno di queste piume? Come mai fino all’anno scorso la lana andava bene e adesso non basta? Glaciazioni con colonna sonora dei Pet Shop Boys?. Si chiama Moncler e anche lui è stato recuperato. Almeno non è minimale. No, perché ultimamente è tutto minimale. Ve li ricordate i paninari? 100% piuma d’oca, spalle rinforzate in doppio nylon, maniche staccabili: una volta indosso, faceva assomigliare all’omino Michelin. Senza un Moncler, meglio se azzurro, giallo o arancione, non ci si poteva dire paninari. Un accessorio davvero costoso per l’epoca. Chi non se lo poteva permettere, lo rubava ai più sprovveduti. Con il tramonto dell’era paninara, cominciò a declinare anche la fortuna del leggendario piumino.
Oggi per la gioia di nostalgici e appassionati di sport invernali, il più famoso piumino del mondo sta vivendo un periodo di rinascita. I primi sentori del ritorno del Moncler sono cominciati due anni fa grazie alla collaborazione tra la casa francese, e uno stilista nipponico, che ne ha disegnato una linea maschile. Ma la consacrazione definitiva è arrivata quando riviste di moda autorevoli sono ritornate ad includerli nei loro servizi. Signore eleganti sono già state avvistate con un esemplare indosso. La novità più curiosa, invece, è il cappottino in pura piuma d’oca per cagnetti trendy e freddolosi. Ci auguriamo che la moda ritrovata non diventi ossessione come negli anni ottanta, e che Fido e la sua padroncina possano passeggiare, con il loro Moncler abbinato, senza paura di venire scippati...
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